Esposti FIMAA, espsosti FIAIP, Antitrust, auguri di morte, senso di impotenza, paura…
L’agente immobiliare italiano si sente chiuso in un angolo, subisce questa situazione sperando che si reagisca “a livello alto” a colpi di carte bollate.
Basta cercare su Google “banche nell’immobiliare” e ci ritroviamo questa sfilza di risultati tutti inneggianti alla “guerra contro”:
Ma c’è veramente da aver paura delle banche che entrano con “tale prepotenza” (a detta di molti) nel mercato delle transazioni immobiliari?
Io penso proprio di no, se sussistono alcune condizioni sono una grande opportunità.
Ma prima di addentrarmi nell’argomentazione delle mie analisi facciamo una doverosa premessa.
Per chi non è bilingue come me (foggiano/italiano) significa “fate confusione”.
Il mio mitico professore di Organizzazione Aziendale (Prof. Rosa per chi ha studiato a Bologna) era appassionato di antiquariato e faceva mercatini come espositore. Aveva un suo bancone.
Ci diceva sempre, che quando c’era fiacca, i vari espositori si muovevano fra i vari banchi. Questo attirava gente dall’esterno.
Unicredit potrebbe “fare ammuina” e trainare l’intero settore.
Questo già mi basta per vedere positivamente il loro ingresso. Stanno facendo casino!
Siate pronti! Potreste avere un effetto leva inaspettato!
Non createvi alibi, pregiudizi, processi alle intenzioni per essere preparati solo nel dare la colpa a Unicredit, al sistema, alle banche ecc…
Ognuno è artefice del proprio destino! Niente caccia alle streghe.
Con la loro azione di comunicazione, stanno attirando l’attenzione di potenziali acquirenti di case. Poi non è detto che comprino al loro bancone, ma “i loro soldi” stanno permettendo di riattivare i neuroni che altri non hanno saputo/voluto/potuto attivare nelle teste di chi vuol comprare casa e può permettersi di farlo.
Lo sfatiamo il falso mito che le banche entrano nell’immobiliare per “liberarsi delle sofferenze”?
Le NPL (Non Performing Loans) probabilmente rientreranno nelle normali attività come lo sono già oggi per le agenzie immobiliari già esistenti nel territorio italiano, ma la verità è che entrano nell’immobiliare per fare business in particolare nel mercato residenziale!
Sfatiamo anche il falso mito del nesso di causalità casa/mutuo!
L’accesso al credito ormai richiede rigide procedure (Basilea 2 dice qualcosa a qualcuno?) e non basta più la parola dell’amico dell’amico che tramite il cugino conosce lo zio di un altro amico che fa il direttore in una filiale che conosce il direttore dell’altra filiale… per avere un mutuo serve essere semplicemente bancabile!
Allora ho una buona notizia ed una cattiva. Cominciamo dalla cattiva:
Morale: le banche entrano nell’immobiliare perché la categoria degli agenti immobiliari per anni è stata arroccata sulle proprie posizioni e non ha innescato un processo evolutivo importante come avvenuto in tutti gli altri settori.
In America le banche hanno provato ad entrare nel real estate ma hanno trovato una categoria altamente competente ed unita che ha rappresentato una forte barriera all’ingresso. Su questo aspetto forse va fatto un mea culpa da parte di tutti coloro che oggi perdono tempo ad inveire mentre per anni non hanno mai avviato un processo di cambiamento ed oggi sperano nelle carte bollate.
E mentre stanno seduti ad aspettare le sentenze… ci si ritrova fuori dal mercato!
Ora che abbiamo capito perché entrano, proviamo a capire se un agente immobiliare può trarne vantaggio?
Si! Lo abbiamo detto prima. Innanzitutto “fanno ammuina”, no? L’effetto leva! Ricordi?
Il loro slancio nel “pubblicizzare il bene casa” può tornare utile anche a tutti i professionisti del settore.
Quando un settore va bene, non è solo un player che ne beneficia, ma quasi tutto l’indotto.
Poi ovvio ci sono percentuali diverse di “godimento” e rimane fuori chi non ha gli attributi giusti per essere nel mercato.
Se è vero che le banche hanno tanti soldi (sarà vero? Meglio parlare di budget da destinare a progetti), la differenza è nel “come vengono investiti”.
Osservo che l’unico progetto attivo e funzionante al momento è nato già vecchio!
A parte la pubblicità in TV del “cane da vendita” (bha…) di Unicredit, sento un silenzio assordante che proviene dal web. Di Unicredit Subito Casa ne sento parlare solo dagli agenti immobiliari.
Allora ho provato a navigare un po’ in rete… e posso affermare che ahimè ad oggi “non esistono”.
Esattamente come tantissimi agenti immobiliari sul mercato da anni, sono invisibili alla rete.
Googolando un pò si scopre subito che esiste già un sito internet, o meglio “portale immobiliare”. Da ciò che leggo in giro ha oltre 10 mila annunci pubblicati.
Cosa noto subito? Totale assenza dell’utilizzo dei Social Network.
Che sia Facebook, Twitter, Google Plus o altro al momento è tutto completamente inesistente.
Probabilmente perché siamo al tempo 0 di un progetto? Oggi sta di fatto che non è pensabile aver paura di un servizio come Unicredit se la strategia è:
per una pagina che conta quasi 300.000 “mi piace”. Cecità totale!
La mia prima impressione è che questo progetto si porti dietro il peccato originale degli agenti immobiliari che devono ancora innescare un processo di cambiamento.
Un nuovo operatore nel mercato dovrebbe essere avvantaggiato, proprio perché partendo da zero non ha un processo di cambiamento da affrontare (spesso doloroso). Dovrebbe portare freschezza, entusiasmo e la speranza di poter proporre nuovi paradgmi. In questo caso si parte dal vecchio… ma molto vecchio! Un vero progetto web 1.0.
Mistero…
La scelta “anti-social” almeno fino ad oggi, mi rende difficile immaginare che possa fare breccia nelle persone tale iniziativa.
Non dimentichiamo che se agli agenti immobiliari sentire parlare di banche che fanno intermediazione (anche se tecnicamente non è assolutamente vero! E’ una forzatura sul tema) fa venire l’orticaria… alle persone comuni sentire parlare di banche provoca febbri emorragiche! Senza i social, come arrivano alla gente?
2 sono le attività degne di nota:
#semprelastessastoria mi verrebbe da dire!
Ho fatto la stessa verifica su Facebook … fate anche voi la prova.
Io ho consumato lo scroll del mouse e non ho trovato nulla!
E’ prematuro parlarne ora. Al momento non c’è nulla online se non dichiarazioni d’intenti fra comunicati stampa ed interviste TV. Notizie raccolte su gruppi Facebook e poco altro.
Consiglio a tutti di guardare la puntata presenziata dal Direttore Generale di Intesa San Paolo Casa – D.ssa Anna Carbonelli su RealtorTV.it.
La D.ssa Carbonelli è stata di una schiettezza e trasparenza come non siamo abituati a vedere. Le batto virtualmente le mani. Sarebbe dovere di ogni agente immobiliare ascoltarla così domani non potrà dire “non sapevo”.
Real Estate per il residenziale in quanto si intravedono opportunità di business a fronte del basso livello percepito della categoria da parte di chi utilizza tali servizi.
Si vuol colmare semplicemente la domanda del mercato di organizzazione, metodo ed alta professionalità.
Senza grandi impennate d’orgoglio da parte dell’agente immobiliare che mi legge, se Intesa San Paolo decide di entrare in una competizione agguerrita e in mercato saturo investendo qualche soldino per un progetto ambizioso, forse delle basi di verità sulle analisi che hanno convinto ad investire ci saranno. Voi che dite?
Ben vengano le banche se possono essere da stimolo al mercato ed al processo di cambiamento che comunque gli attuali professionisti sono obbligati ad attuare a prescindere!
Sappiamo perché entrano nel mercato immobiliare le banche?
Bene, allora ora siamo consapevoli dei nostri punti deboli e sappiamo dove lavorare.
Esiste ancora un ampio vantaggio in termini temporali per diminuire il gap che il mercato là fuori si aspetta dalla categoria. Le grandi organizzazioni non sono famose per essere rapide nel prendere decisioni.
Il tempo è un fattore chiave che gioca a favore dell’agente immobiliare di oggi che vuol mettersi in gioco. Flessibilità e rapidità di esecuzione sono il plus!
Le agenzie immobiliari che oggi hanno già innescato un circolo virtuoso, domani potranno addirittura migliorare la propria reputazione perché apparire diversi rispetto ai piccoli è semplice. Ma essere in grado di dimostrare di poter offrire un livello di servizio che i “grandi” non potranno mai eguagliare attirerà clientela sempre più qualificata.
Accettare la sfida delle banche:
… i primi, avranno sempre bisogno dei secondi… per i secondi, i primi sono un’opportunità…
Piccola nota personale di chiusura: abbiamo sempre usato i termini “banche nell’immobiliare” per gergo comune. Ma è doveroso sottolineare che si tratta di reti completamente separate sia dal punto di vista giuridico che tecnico (ad esempio i sistemi informativi). Possono creare sinergie commerciali sicuramente, aiutare la diffusione dei messaggi certamente, ma non possono violare le disposizioni di legge in termini di privacy. Sicuramente sarà così. Consiglio di non fare processi che oggi non hanno senso di esistere senza alcuna prova.
Fonti
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7 comments
Caro Gianluca,
fare ammuina, già … con una espressione dialettale hai riassunto e cancellato tutte le parole inutili dette da tanti sull’argomento.
Questo è l’articolo che avrei voluto scrivere io ma che per mancanza di tempo ho tenuto troppo nel cassetto.
Lo ho letto e riletto più volte e non riesco a criticare nulla di quello che hai scritto, è una fotografia impietosa e vera di una categoria di agenti immobiliari oramai démodé, legata drammaticamente ad un modello organizzativo medioevale, dove il mediatore è più forte quanto più è oscuro ed incantatore.
Anche io penso che il ruolo delle banche potrà essere di aiuto al cambiamento (se non si uniformerà ) , certo ci sarà da fare un cambiamento radicale anche nel modo delle organizzazioni e associazioni , poi ci vorranno tutte quelle cose che hai citato tu e molte molte altre , tra le quali formazione e riqualificazione del modello Agente immobiliare Italiano magari sul modello Anglosassone (visto che funziona con un 97% di transazioni su 100 contro il nostro 50%).
Le agenzie del futuro mercato immobiliare dovranno essere Etiche, Specializzate Professionali,e se le leggi lo consentiranno più flessibili e magari pluriservizi.
Quanto ai player le banche non saranno le uniche ad entrare a breve nel mercato, vi saranno figure nuove che andranno oltre e non saranno Franchising.
Male sarà per chi non si sarà organizzato e non avrà ri pianificato un modus operandi, diverso dall’attuale.
Non si può immaginare infatti che sia ancora sufficiente pubblicizzare un immobile per venderlo, l’agente immobiliare dovrà trasformarsi da venditore a consulente; non basterà però dire – io sono un consulente – si dovrà essere in grado di dare una vera consulenza, a partire da quell’oscuro e nebuloso mondo delle valutazioni immobiliari .
Oggi per sopravvivere gli agenti immobiliari dovranno iniziare a “mutare” fino a divenire tra qualche anno quello di cui l’utente ha bisogno.
10 e lode BRAVO !!! e grazie. Francesco Centamori
Che dire…
grazie per i complimenti!
C’è tanto da fare e da rimboccarsi le maniche.
Quelli buoni ce la faranno! E saranno posizionati meglio delle banche
Non ci fanno paura le banche, siamo abituati a combattere contro tutto e tutti. Da sempre dobbiamo combattere contro tutti quelli che nell’intermediazione vedono facili guadagni ( portieri, amministratori e faccendieri ). Il problema non è questo !!!!! E’ la mancanza di regole che mi mette paura, è il vivere in questo caos che crea mancanza di professionalità e per questo mi spaventa. Mi dispiace ma non sono assolutamente d’accordo che l’ingresso delle banche nell’ intermediazione immobiliare sia una opportunità, anzi credo che contribuisca a creare confusione. Perché queste cose succedono solo da noi, perché non guardiamo i nostri partner europei e prendiamo esempio da loro. Io ho iniziato questa professione 31 anni fa e vi assicuro che c’era molta meno professionalità di oggi. Abbiamo faticato molto per ridurre al minimo la mancanza di professionalità nella figura dell’agente immobiliare, ma se continuiamo in questo modo si tornerà al ” banditismo ” che c’era molti anni fa.
Stefano Antonetti
[…] Le associazioni di categoria tacciono, ma ultimamente si sono “prodigate” in attività burocratiche a colpi di lettere ed esposti per evitare alle banche di entrare in un mercato che non dovrebbe competergli (conflitti di interesse e tanti altri bla bla bla… La mia posizione a tal riguardo è chiara e l’ho anche scritta QUI) […]
Cari colleghi AGENTI IMMOILIARI,questo è il mio pare circa l’entrata a gamba tesa della BANCHE nel NOSTRO MERCATO :
* Domanda: PERCHE’ E’ FATICOSO E DIFFICILE CONCLUDERE TRATTATIVE DI COMPRAVENDITA ????
* Risposta: PERCHE’ LE BANCHE , PER CONCEDERE UN M U T U O …., CHIEDONO,COME GARANZIA, ANCHE LA FIRMA DELLA ” NONNA” morta defunta “-
***Ora vediamo cosa succedera’: le Banche hanno un portafoglio im-
menso di immobili di ogni tipo CHE PER LORO,RAPPRESENTANO PESANTI ” IMMOBILIZZAZIONI” e,quindi,non vedono l’ora di eserci-
tare ANCHE LA NS. PROFESSIONE per liberarsene :
***VEDIAMO ,NEL PRATICO( lasciando i “banchetti” del Collego di cui sopra ) : Le Banche conoscono la DISPONIBILITA’ DEI CLIENTI ,…PARTICOLARE IMPORTANTE CHE NOI NON CONOSCIAMO!!!!-
….LE BANCHE DISPONGONO DEL SUDDETTO ” PORTAFOGLIO IM-
MOBILIARE” DI CUI NON VEDONO L’ORA DI LEBERARSENE.
A casa mia 2+2 fa’ 4 : quando un Cliente andra’ in banca per chiedere un MUTUO, come si comporteranno le BANCHE ??
RISPOSTA OVVIA : OFFRIRANNO AL CLIENTE GLI IMMOBILI GIA-
CENTI NEL LORO ” PORTAFOGLIO”,PROPONENDOGLI LA OPPOR-
TUNITA’ DI ACQUISTARE TRAMITE UN L O R O M U T U O ( senza troppe garanzie ” conoscendo” l’interessato all’acquisto )
*** L’INTERESSATO ALL’ACQUISTO, VIENE ” STRITOLATO” IN UNA
“MORSA” DALLA QUALE N O N POTRA’ USCIRE…….PER DIVERSI
MOTIVI ( che non sto’ ad elencare,in quanto fin troppo OVVI)
::::CONSEGUENZA : LA BANCA AVRA’ GUADAGNATO D U E V O L T E e GLI AGENTI IMMOBILIARI AVRANNO PER L’AFFARE……E CHIS
SA’ QUANTI !!!!!!
Questo è il mio ” pensiero”, ciao a tutti e buone vendite!!!!
Condivido il pensiero, sono contento che le banche entrino nel settore immobiliare… una gestione cosi sommaria con approcci SBAGLIATI come stanno facendo, non farà altro che aumentare la visibilità di chi lavora bene… c’è chi lavora con la quantità e chi con la qualità….
diventeremo degli “artigggiani della Qualità!” cit. Sabrina Ferilli
Grazie Alessandro per aver apprezzato.
Alla fine credo che un progetto Real Estate sarà sempre fatto di Agenti Immobiliari.
Credo che possa essere un’opportunità per gli agenti immobiliari. Facciamo un esempio:
ci troviamo nel bel mezzo di un cambio generazionale ma soprattutto epocale come approccio.
Molti valenti professionisti possono oggettivamente trovare difficoltà ad acquisire e gestire i nuovi paradigmi, ma allo stesso tempo potrebbero avere difficoltà a riallocarsi. (il termine è orrendo, ma leggetelo in senso lato).
Sarebbe o no un’opportunutà win win per tutti? Potrebbero continuare a fare il loro lavoro come sanno fare e non pensare ad altro che non è nelle loro corde.
Perchè dovrebbero lavorare male?
Non demonizziamo. E’ un grosso errore. Facciam sempre del nostro meglio è il consiglio migliore
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