In realtà questa storia comincia il 27 gennaio 2014…
Un amico e agente immobiliare mi chiede un incontro per capire se può aumentare la propria capacità negoziale nei confronti dei portali immobiliari perché è stufo dell’ennesimo aumento di canone, “questa volta è del 30%. ” mi dice.
Purtroppo il livello di conoscenza degli strumenti web lo porterebbe d’istinto ad accettare l’aumento richiesto come ha sempre fatto fino ad oggi. Ma forse ora è il momento di sedersi e capire se esistono strategie alternative e/o complementari. “Non si può restare schiavi dei portali immobiliari” meglio tardi che mai, ma lo ha capito.
Mentre mi recavo nel suo ufficio, noto un giornale free press “marchiato” Immobiliare.it
Così prendo una copia dall’espositore, faccio una foto, la pubblico sulla pagina Facebook di CoachImmobiliare ponendo una semplice domanda:
“Commenti?”
… poi mi reco nell’ufficio del mio amico, consegno il giornale cartaceo sulla scrivania appena entrato e forse in quella busta di cellophane ha trovato una possibile ipotesi di risposta al suo aumento di canone (o perlomeno ne ha tratto un’ipotesi verosimile) “la carta costa”… ha sussurrato…
… nel frattempo, quella semplice domanda pubblicata su Facebook ha innescato un effetto virale, come si dice in “slang social”: commenti, condivisioni, tag, ilarità, discorsi costruttivi, scambi di idee… insomma tutto ciò che è normale all’interno di un social network.
Il 3 febbraio 2014 c’è chi scrive“Nella blogosfera che si è sviluppata attorno al real estate, questa fotografia ha girato parecchio la scorsa settimana, macinando decine e decine di commenti.”
Quel post su facebook che ha “animato” per un pò gli addetti ai lavori ha ispirato Antonio Rainò¹ a scrivere un articolo “Immobiliare.it va (anche) offline con le riviste di annunci ” chiedendo direttamente all’AD di Immobiliare.it informazioni.
Carlo Giordano (Amministratore Delegato di Immobiliare.it) fa una sua puntuale disamina del settore immobiliare e per molti aspetti condivisibili. Anzi, direi tutto condivisibile.
Il mio problema nel leggere quelle considerazioni è capire il “Guardare da dove veniamo”come si coniuga con“Vi ricordate gli annunci sulle riviste specializzate di un decennio fa? Si leggeva: “Nuovo 3 locali, ampio balcone e cucina abitabile. Edificio signorile con portineria”. Poi andavi a dare un’occhiata e ti toccava riderci sopra. Adesso tutto è cambiato. […] Sulle riviste dovevamo scorrerli praticamente tutti. Insomma, un bel passo avanti.” (riferito all’innovazione del web, dei portali immobiliari ed in particolare Immobiliare.it nei confronti degli annunci su carta. Dichiarazioni del 3 maggio 2010 su Economia e Finanza².
Nell’intervista si anche parla di Internet Mobile: “… iPhone èsolo un di cui…”
che il mondo mobile è il vero h24. Tramite le applicazioni si ha accesso diretto alla ricerca di un immobile senza passare dal motore di ricerca (Google).
Insomma tante cose interessanti che oggi nel 2014 possiamo dire TUTTE vere! – Correva l’anno 2010, 4 anni fa… quando Immobiliare.it presenziava esclusivamente il web.
Ad ulteriore conferma del pensiero dell’AD di Immobiliare.it (che sottoscrivo oggi come allora), aggiungo che mentre sto scrivendo questo articolo, sul sito Real Estate On Line³ è stata pubblicata la notizia che Google scommette sul mercato immobiliare on-line ed ha acquistato per 50 milioni di dollari una quota minoritaria di Auction.com“definito l’eBay del mercato immobiliare.”
Al momento non abbiamo ancora notizie di acquisti di free press da parte di Big G.
Oggi, dopo lo sbarco su carta, Carlo Giordano dichiara: “il portale web porterà i contatti (la performance) sugli immobili per l’agenzia, la rivista costruirà la marca, il brand dell’agenzia”
Qui mi vorrei soffermare su alcune importanti considerazioni. Personalmente non sono un integralista del web, non lo sono mai stato. Tutt’altro ho sempre pensato che la “carta” possa avere un’importante funzione di comunicazione ma andrebbero applicate alcune regole! (Google è un search marketing, la carta può creare domanda ma soprattutto affermare il brand).
Vi ricordate gli annunci cartacei che Carlo Giordano etichettava (GIUSTAMENTE) come “ridicoli”?
Oggi nel 2014 sono ancora gli stessi!
Nella foto riportata sopra e qui a sinistra, sono annunci immobiliari presenti sul free press “Case D Bologna” distribuito a Bologna (Numero 08 del 6 marzo 2014).
La domanda è: fanno brand?
Ricordate?
Portale = Performances
Carta = Brand
Per “Immobiliare.it” fanno sicuramente brand! Da veri esperti in comunicazione sanno come va “adoperata” la carta. (Vi prego di non fare facili ironie :)) Ma perchè le agenzie immobiliari decidono di “buttare soldi” in quel modo?
Siamo sicuri che questi budget non possano essere impiegati diversamente?
Sfogliate uno di questi giornali, vedrete annunci e pagine dignitose, altre molto dignitose … ed altre che fanno letteralmente schifo!
Queste ultime, fanno brand?
Chi si propone in quel modo non rischia di perdere credibilità? Io se dovessi affidare un mandato e dovessi trovarmi a sfogliare un cartaceo alla fermata del bus, escluderei a priori chi pubblica come riportato nelle immagini sopra. Probabilmente comicerei a valutare chi si presenta così:
L’abito fa il monaco!
Servono dai 3 ai 10 secondi ad un individuo per farsi una prima impressione sull’interlocutore su livello economico, istruzione, attendibilità, posizione sociale, raffinatezza, eredità economica, eredità sociale, eredità culturale, vostro successo e caratteristiche morali.
Servono 45 minuti di conversazione per “smontare” la prima impressione.
L’impressione che dai da altri canali non sfugge a questa regola.
Meglio non esserci se devi esserci in quel modo. Impegnare le risorse finanziarie (limitate) in modo più profittevole e costruttivo.
Affermare reputazione, brand, credibilità e offrire VALORE sono le leve da rafforzare. C’è chi lo sa fare e chi dovrebbe imparare a farlo.
P.S.
Mi scuso con Massimo Troisi per averlo tirato in ballo nel titolo per questioni così poco nobili
Fonti:
¹ http://www.immobiliare.com/2014/02/03/immobiliare-it-va-anche-offline-con-le-riviste-di-annunci/ ² “La ricerca della casa su internet: incontriamo Carlo Giordano, ad Immobiliare.it” – Economia e Finanza
http://economiaefinanza.blogosfere.it/2010/05/la-ricerca-della-casa-su-internet-incontriamo-carlo-giodano-ad-immobiliareit.html]
³ http://www.a-realestate.it/news/economia_mercati/140305_google_immobiliare.html
Leggendo bene, dico che non sono un integralista contro la carta ma contro la stupidità si!
Immobiliare.it molto semplicemente mette il suo “banner” su una rivista creando associazione ed effetto memoria annunci immobiliari/immobiliare.it
Gli agenti immobiliari pagano magari anche 450€ ad uscita per creare l’associazione da un potenziale cliente che deve affidare un mandato “meglio non andare da questo”.
Mentre “Bolognacentro.com” magari te lo ricordi e gli associ anche un’immagine positiva.
Da consulente, sinceramente, dovendo tirare una coperta corta, avalleresti investire quei budget in quel modo?
E ti lascio con una tua chicca che adoro far vedere in giro: http://casemilano.tumblr.com/
Quanto al tumblr lo ricordo bene! Ne avevo scritto tempo fa e ti avevo anche citato. A proposito, su come gli agenti svacchino con gli annunci domani esce un mio nuovo articolo.
Ciao Gianluca,
riporti gli annunci old style che ancora escono sui giornali e ti rivolgi a Immobiliare.it scrivendo “Per Immobiliare.it fanno sicuramente brand! ”
Solo due precisazioni:
Immobiliare.it su quelle testate è solo un inserzionista. La testata CaseD Bologna è della Press-One e non di Immobiliare.it, quindi al massimo ti dovresti rivolgere a loro.
Inoltre, l’editore mette a disposizione dello spazio sulle proprie riviste ma poi spetta all’agenzia usarlo al meglio.
Insomma l’errore è degli agenti che pagano uno spazio e non lo sfruttano non dell’editore. Che comunque non è immobiliare.it.
A parte queste due precisazioni, come spesso accade diciamo e scriviamo le stesse cose. Su come gli agenti sfruttano male la pubblicità tabellare (quella dei giornali) ne avevo parlato l’anno scorso in un convegno a EIRE. Passaggio ripreso poi in questo post http://www.immobiliare.com/2013/09/11/immobili-o-servizi-e-voi-cosa-comunicate/
E’ la stessa filosofia che ho anche io Gianluca, non esiste la pozione magica, personalmente applico PORTALI 33% ADWORD 33% – MAIL LIST 20 % – 10 % PROMOZIONE IN LOCO O NEI PRESSI- 4% FANTASIA….
Io ne sono convinto! In Italia il modello è “sballato”. Paghi per esserci e poi paghi per essere primo! Chi paga di fatto da forza a chi paga di più! E’ perverso questo meccanismo ma purtroppo finchè si leggeranno articoli che io definisco “di propaganda” sarà difficile cambiare la cultura di un agente immobiliare.
A mio parere non dovrebbero esistere abbonamenti, ma pagare a risultati. Ad esempio, una richiesta diretta vale TOT.
Ma sono un visionario io da questo punto di vista… 🙂
Grazie Silvana, i vostri interventi sono linfa per me!
Leggo sempre con interesse tematiche su ”quanto indispensabili siano i portali” Ho preso la coraggiosa decisione di sospendere Immobiliare.it e stare a vedere. Risulato: sto vendendo ugualmente, ho piu tempo per dialogare con i mie clienti pochi ma buoni .. vi farò sapere.. per esempio mi piacerebbe poter fare azioni trimestrali sui portali e non l’obbligo di esserci per 12 mesi con un abbonamento chiuso. Ma poi quello che personalmente soggettivamente mi indispone è quello di non essere considerata un cliente, ma come quando vai in posta paghi le tasse ma poi alla fine diventi un suddito … mai una telefonata carina da Immobiliare.it, come va avete risultati .. etc.etc.etc….
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Leggendo bene, dico che non sono un integralista contro la carta ma contro la stupidità si!
Immobiliare.it molto semplicemente mette il suo “banner” su una rivista creando associazione ed effetto memoria annunci immobiliari/immobiliare.it
Gli agenti immobiliari pagano magari anche 450€ ad uscita per creare l’associazione da un potenziale cliente che deve affidare un mandato “meglio non andare da questo”.
Mentre “Bolognacentro.com” magari te lo ricordi e gli associ anche un’immagine positiva.
Da consulente, sinceramente, dovendo tirare una coperta corta, avalleresti investire quei budget in quel modo?
E ti lascio con una tua chicca che adoro far vedere in giro:
http://casemilano.tumblr.com/
Certo che preferisco la pubblicità di bolognacentro.com!
Mi sono ricordato che le slide del convegno di EIRE sono su slide share http://www.slideshare.net/antoniorainomilano/online-e-offline-nel-real-estate-limportante-comunicare-correttamente
C’è proprio l’esempio che dici tu.
Quanto al tumblr lo ricordo bene! Ne avevo scritto tempo fa e ti avevo anche citato. A proposito, su come gli agenti svacchino con gli annunci domani esce un mio nuovo articolo.
Ciao Gianluca,
riporti gli annunci old style che ancora escono sui giornali e ti rivolgi a Immobiliare.it scrivendo “Per Immobiliare.it fanno sicuramente brand! ”
Solo due precisazioni:
Immobiliare.it su quelle testate è solo un inserzionista. La testata CaseD Bologna è della Press-One e non di Immobiliare.it, quindi al massimo ti dovresti rivolgere a loro.
Inoltre, l’editore mette a disposizione dello spazio sulle proprie riviste ma poi spetta all’agenzia usarlo al meglio.
Insomma l’errore è degli agenti che pagano uno spazio e non lo sfruttano non dell’editore. Che comunque non è immobiliare.it.
A parte queste due precisazioni, come spesso accade diciamo e scriviamo le stesse cose. Su come gli agenti sfruttano male la pubblicità tabellare (quella dei giornali) ne avevo parlato l’anno scorso in un convegno a EIRE. Passaggio ripreso poi in questo post http://www.immobiliare.com/2013/09/11/immobili-o-servizi-e-voi-cosa-comunicate/
Ciao
E’ la stessa filosofia che ho anche io Gianluca, non esiste la pozione magica, personalmente applico PORTALI 33% ADWORD 33% – MAIL LIST 20 % – 10 % PROMOZIONE IN LOCO O NEI PRESSI- 4% FANTASIA….
Io ne sono convinto! In Italia il modello è “sballato”. Paghi per esserci e poi paghi per essere primo! Chi paga di fatto da forza a chi paga di più! E’ perverso questo meccanismo ma purtroppo finchè si leggeranno articoli che io definisco “di propaganda” sarà difficile cambiare la cultura di un agente immobiliare.
A mio parere non dovrebbero esistere abbonamenti, ma pagare a risultati. Ad esempio, una richiesta diretta vale TOT.
Ma sono un visionario io da questo punto di vista… 🙂
Grazie Silvana, i vostri interventi sono linfa per me!
Leggo sempre con interesse tematiche su ”quanto indispensabili siano i portali” Ho preso la coraggiosa decisione di sospendere Immobiliare.it e stare a vedere. Risulato: sto vendendo ugualmente, ho piu tempo per dialogare con i mie clienti pochi ma buoni .. vi farò sapere.. per esempio mi piacerebbe poter fare azioni trimestrali sui portali e non l’obbligo di esserci per 12 mesi con un abbonamento chiuso. Ma poi quello che personalmente soggettivamente mi indispone è quello di non essere considerata un cliente, ma come quando vai in posta paghi le tasse ma poi alla fine diventi un suddito … mai una telefonata carina da Immobiliare.it, come va avete risultati .. etc.etc.etc….
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