Marketing Immobiliare: Piero Almiento Professore SDA Bocconi

Ospite della diretta un rappresentante del tempio della cultura non solo italiana.
Parliamo di Marketing Immobiliare con il professor Piero Alimento docente della Bocconi School of Business Management, recente autore del libro “Marketing Immobiliare”

Finalmente un approccio accademico verso un tema nuovo dove c’è poco materiale autorevole disponibile

“Sì questo libro è stato scritto dopo alcuni anni che avevo in mente di scriverlo. E’ un contributo di competenza che ho voluto dare al mondo immobiliare. Dal 1991 opero nel settore immobiliare come consulente e come docente. Volevo dare questo contributo in un momento in cui il mercato immobiliare sta vivendo un grado di complessità sempre più elevato.” – Prof. Piero Almiento

Un libro che mettere insieme e sintetizza l’esperienza personale ma anche degli imprenditori Piero ha interagito sia in aula nel suo ruolo accademico che come professionista al supporto dell’imprenditore.

Scritto in modo semplice con il supporto di vari esperti ed affermati professionisti nella propria area di competenza.

Seguono alcuni passaggi chiave di questa conversazione

Cos’è il marketing?

La premessa importante è comprendere cos’è realmente il marketing, perché in Italia non si sa bene cosa sia. Nell’immobiliare si pensa che il marketing sia qualcosa di commerciale utile solo quando devi vendere qualcosa.

“… un passaggio che mi è piaciuto tantissimo. Il marketing inizia dalla cultura aziendale cioè proprio da come si risponde al telefono cioè educare le persone ad avere una vision. Perché anche il semplice “pronro” pronunciato al telefono è già marketing” – Gianluca Capone

Cosa sta cambiando nel mercato?

Stanno cambiando le nuove generazioni. Ci si deve soffermare bene sulla parola “target”.

Dobbiamo avere la perfetta conoscenza dei bisogni e dei desideri che caratterizzano i mercati target in modo tale da soddisfare meglio il cliente e soprattutto farlo meglio dei concorrenti perché il cliente è quello a cui tutti ambiscono, e lui deve essere in grado di scegliere noi come interlocutore ideale.
E’ necessario quindi saper ascoltare.

Adesso bisogna innanzitutto ascoltare ed acquisire sempre maggiori competenze, sono finiti i tempi delle visioni romantiche dell’imprenditore. Utilizzare strumenti, acquisire informazioni, saper leggere queste informazioni per prendere decisioni.

Pubblicità verso comunicazione

La pubblicità si fa con dei portali che servono per avere dei contatti. La comunicazione è un concetto più grande e più ampio.

C’è la sensazione che manchi questa consapevolezza nella categoria degli agenti immobiliari che in realtà possono dare un apporto enorme nella catena del valore in tutta la filiera dell’immobiliare.

Economia dell’attenzione

Un concetto dove un certo Herbert Simon nel 1978 vinse il Nobel 1978. In quel periodo comparivano i primi fax. Non c’era Internet, eppure già sosteneva che la risorsa più rara non è la ricchezza monetaria ma l’attenzione.

Se noi capiamo questo non possiamo comprendere il valore della comunicazione.

Sembra banale ma questo è un passaggio enorme, un cambio di paradigma se vogliamo epocale.

Io me mi viene bene da terrone no perché sapete sono originario di Foggia. Però c’era l’esempio della pubblicità di Sofia Loren del Parma Cotto ha scattato il ciak e proprio era un messaggio unidirezionale. Certi aspetti coprono ora per arrivare a convincere che il Parma Cotto può essere il sapore giusto per il tuo palato è tutto un processo completamente diverso rispetto a pochissimi anni fa.

Piano di comunicazione integrato

Va posta l’attenzione sulla strategie, non attivarsi in una serie di azioni estemporanee. C’è una grande differenza tra tattica e strategie.

Il portale immobiliare da solo non è sufficiente. Bisogna pianificare investimenti su tutto l’ecosistema della “web communication”. Tale aspetto ha cambiato la storia, prima la cominicazione la subivamo, oggi chiunque può comunicare con chi vuole senza enormi sforzi economici. Però bisogna essere capaci di comunicare per attirare l’attenzione.