Coach Immobiliare apre con il suo primo articolo in anticipo.
Alcune pagine del sito devono ancora essere aggiornate, impostate, rifinite, completate…
Però voglio scrivere oggi il mio primo articolo di apertura di questo blog immobiliare per una casualità.
Ieri, ultimo giorno di vacanza di mio figlio, l’ho portato in un parco di Bologna e sono stato catturato da questa immagine:
Ok, l’ho un po’ rielaborata con i vari “giochini” che ora abbiamo sui nostri smartphone… ma mi ha messo malinconia ugualmente prima della rielaborazione.
Non solo per l’immagine in se: una panchina vuota di un parco con i colori dell’autunno che cominciano a prevalere su quelli dell’estate ed un giornale. Un giornale di annunci immobiliari. Un giornale di annunci immobiliari che ha fatto la storia dell’editoria specializzata del settore e che un tribunale italiano ha dichiarato fallito di recente*.
Tristezza e malinconia perché prima di scattare quella foto (chi osserva la foto non può saperlo) un papà che badava il suo bimbo sul castello con lo scivolo non lo sfogliava, non lo leggeva … l’ha messo sotto il sedere per non sporcarsi le bermuda sedendosi sulla panchina.
L’ho postata sul mio profilo personale di Facebook ed ho taggato un paio di miei amici agenti immobiliari, ed ecco alcune reazioni.
Alessandro commenta“Un’immagine molto poetica e malinconica…l’immagine di un mondo che non c’é più. Non potevi mandarmi a letto, caro Capone, con un foto più triste”. Daniela si limita ad un semplice e realista“Ancora lo fanno?”.
Poi è la volta di Giggi (si esatto, con 2 “g”) “Tristezza, solitudine, malinconia, un vecchio abbandonato a se stesso sulla panchina del parco”. Infine Simone “sarò cattivo ma a me non fa tristezza,non dimenticherò mai il folle costo di quelle pagine. Non dimenticherò mai l’assoluta nube che avvolgeva il numero di copie effettivamente stampate, non dimenticherò mai il fatto che invece che 10 testate diverse se ne sarebbe potuta fare 1 e basta…”
Alessandro ha ispirato il titolo di questo mio primo post, perché è proprio ciò che vedo io: immagine di un mondo che non c’è più! E che mai tornerà. C’è un mondo nuovo da gestire ora.
Lo scorso inverno, passeggiavo per Bologna ed osservavo gli espositori di tutti i free press immobiliari distribuiti a Bologna. Tutti pieni, tutti inosservati. Facenti ormai parte dell’arredamento urbano, quasi fossero murales! E non era una questione di questa o quella testata; di questo o quell’editore. TUTTI! Senza nessun distinguo. Anche in quell’occasione ho fatto un po’ di safari fotografico con il cellulare che riassumo in un collage nell’immagine a fianco!
Così, mosso dalla curiosità, ho preso una copia di ogni testata. La mia enorme sorpresa è stato notare come diverse agenzie immobiliari erano presenti su più di una testata o addirittura tutte!
Cominciai a pensare, perché lo fanno?
Perché restano immobili alla velocità di internet? (da qui è anche nato lo slogan di CoachImmobiliare)
Essere presenti in un mese su 4 testate di editori diversi a Bologna avrà avuto almeno un costo di 500 euro? (penso anche maggiore del doppio).
Siamo sicuri che quella cifra non poteva essere destinata diversamente?Ovviamente si.
Penso ad esempio ad AdWords di Google; Facebook ADS; LinkedIn; Yhaoo/Bing… Ma perchè non è stato fatto?
J.M. Keynes diceva “La difficoltà non sta nel credere alle nuove idee, ma nel fuggire dalle vecchie”, forse questa è una possibile risposta.
Per aiutare ad avere nuovi punti di vista ho dato vita a CoachImmobiliare, un luogo dove ci si può confrontare, condividere e crescere assieme su tutte le tematiche che possono aiutare un agente immobiliare (o in generale un professionista dell’immobiliare) ad attuare un cambiamento che il mercato impone.
* Il fallimento della società B&P Editori, la casa editrice della rivista free press Attico.it, dell’omonimo portale di annunci immobiliari e della presente testata, nonché del gestionale OfficeCasa in uso alle agenzie Immobiliari è stato comunicato in data 22 giugno 2013 dallo stesso editore B&P dal proprio sito http://news.attico.it/2013/06/22/il-tribunale-di-monza-ha-dichiarato-il-fallimento-della-bp-editori/ precisando che“Le attività proseguono come previsto in attesa che arrivi l’autorizzazione all’esercizio provvisorio da parte del Giudice Delegato. I clienti, infatti, continueranno a poter contare su tutti i prodotti e servizi attualmente forniti e sull’assistenza, l’affiancamento al proprio business e la qualità dimostrati in oltre 20 anni di esperienza nel campo immobiliare.”
Commenti
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Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente,
ma quella più reattiva ai cambiamenti.
– Charles Darwin –
Il mondo della carta oggi è pieno di casi simili, ovviamente Attico fa più eco. Qualcuno ad esempio si ricorda di Terranova Editori?
E’ andata in liquidazione da quanto mi risulta: http://procedureconcorsuali.giustizia.it/info/2779
E’ l’errore che oggi stanno compiendo molti professionisti del settore o che hanno compiuto ed hanno chiuso o stanno meditando di farlo o hanno ridotto drasticamente il fatturato!
Cambiare è un processo fisiologico che va affrontato se si vuol restare nell’arena
Cercherò di seguire con interesse questo tuo sito che, come ti ho detto di persona, offre contenuti complementari al mio (software e lavoro) sulla “gestione degli affitti”.
In effetti avere delle statistiche riguardo a ROI etc non sarebbe male.
Il mio sospetto è che molti neo-agenti immobiliari non sappiano nulla né di marketing né di come gestire un’azienda in termini di:
– strategia
– organizzazione
– analisi delle performance
Attirati dai facili guadagni di una volta tutti si gettano nel settore che promette poco lavoro “di concetto” e molti soldi veloci.
Forse così qualche anno fa…
Solo che in Italia abbiamo la tendenza a lavorare controcorrente:
– investiamo in azioni quando il mercato è ribassista e vendiamo quando sale
– ci iscriviamo a medicina quando i media dicono “c’è bisogno di tot medici”
– diventiamo agenti quando di case non se ne vendono
Inzio complimentandomi per questa iniziativa, il confronto delle idee è a mio parere una carta se non vincente sicuramente utile.Rispondendo a Davide, è un problema se gli italiani hanno quella strana abitudine di muoversi emozianandosi e muoversi non con la razionalità e le mire imprenditoriali tipiche degli anglossassoni che fanno budget proiezioni etc.etc.? Per la maggior parte degli Italiani il lavoro è espressione di un sentire ed assolutamente egoisticamente il proprio .. non amiamo il lavoro di squadra e direi proprio non ne siamo capaci .. il nostro DNA è Vivere liberi .. e non vivere facendo soldi .. Pensate questo sia un valore o un problema ? non dedichiamo tempo alla contabilità .. ce la dimentichiamo proprio .. sapere che un contatto ci è costato 10Euro o 2Euro .. non è tra i nostri primi pensieri .. ovviamente non siamo certo tutti cosi Buon lavoro a tutti …
🙂
Giuseppe Salamone
10 Novembre 2013
Buonasera a tutti, ho “scoperto” da poco il blog che trovo estremamente illuminante; volevo ricollegarmi al commento di Silvana che condivido in pieno, purtroppo a queste latitudini non esiste pianificazione strategica a breve-medio termine non solo per mancanza di cultura ma, anche, perchè l’impreditoria, sopratutto nella filiera del real estate di piccole medie dimensioni, è mediocre. Molto raro oggi sentire parlare di pianificazione e controllo, di analisi delle performance aziendali, di ROI, ROE, VAN, TIR, ecc.. o anche solamente la capacità di una riclassificazione del bilancio di esercizio. Questa, secondo me, è la grande sfida che ci attende nell’immediato futuro!
Triste la foto ….ma che rispecchia pienamente il momento storico che stiamo vivendo…
Anche io ho utilizzato il vecchio caro free press immobiliare in passato e sono convinto che un minimo di ritorno ci sia ancora oggi ,anche se la tecnologia ormai ha invaso ogni singolo momento della nostra giornata e pur vero che molti (acquirenti/venditori) non più giovanissimi ancora cercano la casa da comprare e fittare sui giornali di settore.
Una buona strategia potrebbe essere quella di diversificare gli investimenti pubblicitari senza nulla togliere ai free press, ma affacciandosi meglio a ciò che può offrire il mondo di internet e le nuove tecnologie… anche se non basta questo per risollevare il mercato… buona giornata e in bocca al lupo per il tuo nuovo Blog!
Come saggiamente afferma l’amico Francesco, non è “inutile” ed “improduttivo” utilizzare gli strumenti cartacei; lo è, se fatto in modo “massiccio” e senza un percorso pensato.
Vi sono alcune tipologie di immobili che, per le loro intrinseche specificità, ben si prestano ad essere proposte ANCHE in una vetrina cartacea; vi sono poi alcuni utenti che ancora amano consultare questo tipo di strumento e che, pertanto, non possono essere dimenticati. Pertanto demonizzare (che so non essere nelle intenzioni di questo post) la carta è un’operazione poco sensata. Ma dinnanzi a noi, ormai da tempo, le nuove tecnologie hanno dipinto un panorama zeppo di nuovi strumenti di marketing, che tutti noi, operatori del settore, abbiamo il dovere di conoscere e di fare nostri, se non altro per il nostro bene (professionale)…se non altro per sopravvivere..se non altro..per non morire. Per chi di noi tende realmente al nuovo ed alla opportunità in esso contenute, il grande ostacolo da superare è: cosa utilizzare? in che modo? con quale intensità? come coordinare tutto ciò che il web ci offre? come trovare il tempo e le energie?
Giusta osservazione Alessandro.
Infatti non è “demonizzare la carta” l’obiettivo del post ma porre l’accento su un altro aspetto: gestire i budget e razionalizzarli.
Come ho più volte scritto, non esiste una ricetta unica buona per tutti e per tutte le stagioni. La carta ha un aspetto che Google ad esempio non ha: crea domanda!
Un classico esempio di vita reale: anni fa ero in un bar a mangiare un panino per la pausa pranzo, vedo una pubblicità su un bel week end lungo in centro SPA alla fine delle vacanze Natalizie .
Ho chiamato e prenotato!
Sicuramente non sarei mai andato a cercarmi un week end benessere, uso internet quando so cosa voglio: esempio la migliore offerta per andare a Formentera a giugno.
Però la morte di solitudine dei free press è un dato di fatto, e vedere professionisti che fanno tali scelte non valutando o considerando altre strade possibili e plausibili mi fa riflettere.
Riflettere sulla paura del cambiamento!
Quando faccio i miei corsi è l’aspetto più ricorrente che emerge.>
Questa è una barriera che mi piacerebbe abbattere
Ad esempio anche io di recente ho utilizzato il cartaceo, non utilizzandolo più nessuno ha dato risultati di redemption inimmaginabili 🙂
Parleremo anche di questo …
Questa foto rappresenta – purtroppo – la diffusa “non strategia” di marketing di una buona fetta di agenzie immobiliari.
Non sempre investire “sulla carta” è male o al contrario, investire sul web è bene.
Chi vende case per mestiere, deve avere sotto controllo il ROI (ritorno sull’investimento) di ogni canale promozionale che sta utilizzando.
Anche sul web c’è approssimazione e, la strategia più diffusa – e più facile – è stare solo ed unicamente sui portali. Tutti sappiamo che non basta e spesso non produce i risultati sperati.
Secondo la mia visione, un piano di web marketing immobiliare dovrebbe integrare una serie di strumenti (anche la carta se produce ROI positivo) senza mai perdere di vista l’efficacia di ogni singolo canale/strumento utilizzato per ridurre/eliminare ciò che non funziona a vantaggio dei canali che prducono contatti e vendite.
Ne approfitto per un in bocca al lupo a Gianluca per il suo nuovo blog 😉
Fare cultura è fondamentale. Purtroppo oggi sono ancora troppo pochi a conoscere le nuove leve del valore. Quando entro in un’azienda a fare consulenza mi scambiano per un marziano quando faccio la mia solita prima domanda “conoscete il costo per conatto utile che sostenete?” 🙂
Da parte di un operatore del settore immobiliare pensare di investire somme di quel tipo sulla “carta” tralasciando il resto è assurdo. Mi fa pensare ad uomo di neanderthal con in mano una clava che grugnisce…
14 comments
Triste o no, è una lezione di vita!
Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente,
ma quella più reattiva ai cambiamenti.
– Charles Darwin –
Il mondo della carta oggi è pieno di casi simili, ovviamente Attico fa più eco. Qualcuno ad esempio si ricorda di Terranova Editori?
E’ andata in liquidazione da quanto mi risulta:
http://procedureconcorsuali.giustizia.it/info/2779
E’ l’errore che oggi stanno compiendo molti professionisti del settore o che hanno compiuto ed hanno chiuso o stanno meditando di farlo o hanno ridotto drasticamente il fatturato!
Cambiare è un processo fisiologico che va affrontato se si vuol restare nell’arena
Tristezza:(
Ciao Davide,
il sito è di Gianluca Capone, e fai bene a seguirlo perché è uno in gamba 😉
Riguardo alla lacuna del Marketing che evidenzi, purtroppo, non riguarda solo gli agenti immobiliari, ma un po’ tutte le piccole imprese in generale.
Mi prendono per matto quando dico che ci vorrebbe una “patente di marketing” per aprire una Partita Iva, si eviterebbero tanti fallimenti annunciati…
Se non conosci il marketing, inevitabilmente fai scelte sbagliate.
Ciao Francesco
Cercherò di seguire con interesse questo tuo sito che, come ti ho detto di persona, offre contenuti complementari al mio (software e lavoro) sulla “gestione degli affitti”.
In effetti avere delle statistiche riguardo a ROI etc non sarebbe male.
Il mio sospetto è che molti neo-agenti immobiliari non sappiano nulla né di marketing né di come gestire un’azienda in termini di:
– strategia
– organizzazione
– analisi delle performance
Attirati dai facili guadagni di una volta tutti si gettano nel settore che promette poco lavoro “di concetto” e molti soldi veloci.
Forse così qualche anno fa…
Solo che in Italia abbiamo la tendenza a lavorare controcorrente:
– investiamo in azioni quando il mercato è ribassista e vendiamo quando sale
– ci iscriviamo a medicina quando i media dicono “c’è bisogno di tot medici”
– diventiamo agenti quando di case non se ne vendono
Dei veri geni, non c’è che dire 🙂
A presto!
Inzio complimentandomi per questa iniziativa, il confronto delle idee è a mio parere una carta se non vincente sicuramente utile.Rispondendo a Davide, è un problema se gli italiani hanno quella strana abitudine di muoversi emozianandosi e muoversi non con la razionalità e le mire imprenditoriali tipiche degli anglossassoni che fanno budget proiezioni etc.etc.? Per la maggior parte degli Italiani il lavoro è espressione di un sentire ed assolutamente egoisticamente il proprio .. non amiamo il lavoro di squadra e direi proprio non ne siamo capaci .. il nostro DNA è Vivere liberi .. e non vivere facendo soldi .. Pensate questo sia un valore o un problema ? non dedichiamo tempo alla contabilità .. ce la dimentichiamo proprio .. sapere che un contatto ci è costato 10Euro o 2Euro .. non è tra i nostri primi pensieri .. ovviamente non siamo certo tutti cosi Buon lavoro a tutti …
🙂
Buonasera a tutti, ho “scoperto” da poco il blog che trovo estremamente illuminante; volevo ricollegarmi al commento di Silvana che condivido in pieno, purtroppo a queste latitudini non esiste pianificazione strategica a breve-medio termine non solo per mancanza di cultura ma, anche, perchè l’impreditoria, sopratutto nella filiera del real estate di piccole medie dimensioni, è mediocre. Molto raro oggi sentire parlare di pianificazione e controllo, di analisi delle performance aziendali, di ROI, ROE, VAN, TIR, ecc.. o anche solamente la capacità di una riclassificazione del bilancio di esercizio. Questa, secondo me, è la grande sfida che ci attende nell’immediato futuro!
Triste la foto ….ma che rispecchia pienamente il momento storico che stiamo vivendo…
Anche io ho utilizzato il vecchio caro free press immobiliare in passato e sono convinto che un minimo di ritorno ci sia ancora oggi ,anche se la tecnologia ormai ha invaso ogni singolo momento della nostra giornata e pur vero che molti (acquirenti/venditori) non più giovanissimi ancora cercano la casa da comprare e fittare sui giornali di settore.
Una buona strategia potrebbe essere quella di diversificare gli investimenti pubblicitari senza nulla togliere ai free press, ma affacciandosi meglio a ciò che può offrire il mondo di internet e le nuove tecnologie… anche se non basta questo per risollevare il mercato… buona giornata e in bocca al lupo per il tuo nuovo Blog!
Come saggiamente afferma l’amico Francesco, non è “inutile” ed “improduttivo” utilizzare gli strumenti cartacei; lo è, se fatto in modo “massiccio” e senza un percorso pensato.
Vi sono alcune tipologie di immobili che, per le loro intrinseche specificità, ben si prestano ad essere proposte ANCHE in una vetrina cartacea; vi sono poi alcuni utenti che ancora amano consultare questo tipo di strumento e che, pertanto, non possono essere dimenticati. Pertanto demonizzare (che so non essere nelle intenzioni di questo post) la carta è un’operazione poco sensata. Ma dinnanzi a noi, ormai da tempo, le nuove tecnologie hanno dipinto un panorama zeppo di nuovi strumenti di marketing, che tutti noi, operatori del settore, abbiamo il dovere di conoscere e di fare nostri, se non altro per il nostro bene (professionale)…se non altro per sopravvivere..se non altro..per non morire. Per chi di noi tende realmente al nuovo ed alla opportunità in esso contenute, il grande ostacolo da superare è: cosa utilizzare? in che modo? con quale intensità? come coordinare tutto ciò che il web ci offre? come trovare il tempo e le energie?
Giusta osservazione Alessandro.
Infatti non è “demonizzare la carta” l’obiettivo del post ma porre l’accento su un altro aspetto: gestire i budget e razionalizzarli.
Come ho più volte scritto, non esiste una ricetta unica buona per tutti e per tutte le stagioni. La carta ha un aspetto che Google ad esempio non ha: crea domanda!
Un classico esempio di vita reale: anni fa ero in un bar a mangiare un panino per la pausa pranzo, vedo una pubblicità su un bel week end lungo in centro SPA alla fine delle vacanze Natalizie .
Ho chiamato e prenotato!
Sicuramente non sarei mai andato a cercarmi un week end benessere, uso internet quando so cosa voglio: esempio la migliore offerta per andare a Formentera a giugno.
Però la morte di solitudine dei free press è un dato di fatto, e vedere professionisti che fanno tali scelte non valutando o considerando altre strade possibili e plausibili mi fa riflettere.
Riflettere sulla paura del cambiamento!
Quando faccio i miei corsi è l’aspetto più ricorrente che emerge.>
Questa è una barriera che mi piacerebbe abbattere
Ad esempio anche io di recente ho utilizzato il cartaceo, non utilizzandolo più nessuno ha dato risultati di redemption inimmaginabili 🙂
Parleremo anche di questo …
Questa foto rappresenta – purtroppo – la diffusa “non strategia” di marketing di una buona fetta di agenzie immobiliari.
Non sempre investire “sulla carta” è male o al contrario, investire sul web è bene.
Chi vende case per mestiere, deve avere sotto controllo il ROI (ritorno sull’investimento) di ogni canale promozionale che sta utilizzando.
Anche sul web c’è approssimazione e, la strategia più diffusa – e più facile – è stare solo ed unicamente sui portali. Tutti sappiamo che non basta e spesso non produce i risultati sperati.
Secondo la mia visione, un piano di web marketing immobiliare dovrebbe integrare una serie di strumenti (anche la carta se produce ROI positivo) senza mai perdere di vista l’efficacia di ogni singolo canale/strumento utilizzato per ridurre/eliminare ciò che non funziona a vantaggio dei canali che prducono contatti e vendite.
Ne approfitto per un in bocca al lupo a Gianluca per il suo nuovo blog 😉
Grazie Francesco!
Fare cultura è fondamentale. Purtroppo oggi sono ancora troppo pochi a conoscere le nuove leve del valore. Quando entro in un’azienda a fare consulenza mi scambiano per un marziano quando faccio la mia solita prima domanda “conoscete il costo per conatto utile che sostenete?” 🙂
😀
Da parte di un operatore del settore immobiliare pensare di investire somme di quel tipo sulla “carta” tralasciando il resto è assurdo. Mi fa pensare ad uomo di neanderthal con in mano una clava che grugnisce…
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